martedì 15 settembre 2009

“Resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave".

"Nella vita di ogni popolo democratico c'è un passaggio assai pericoloso, quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente dell'abitudine alla libertà. Arriva un momento in cui gli uomini non riescono più a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore e da un momento all'alto può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Non è raro vedere pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o distratta e che agiscono in mezzo all'universale immobilità cambiando le leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi. Non si può fare a meno di rimanere stupefatti di vedere in quali mani indegne possa cadere anche un grande popolo".Alexis de Tocqueville
Anche io sarò in piazza il 19 settembre. Non perché sono un comunista o un catto-comunista per usare un termine astruso ma molto di moda oggi, né perchè sono un giornalista , ma solo perché credo in un’Italia libera e democratica,
Mai come in questo momento di dittatura strisciante c’è la necessità di un grande impegno civile, essere in piazza non è solo giusto, è un obbligo morale, un dovere civico, una resistenza pacifica contro chi dimostra, con i fatti, di non rispettare l’Italia libera e democratica.
Perchè sono libertà e democrazia che oggi permettono a "Repubblica" di scrivere e al "Giornale" di scrivere, ma permettono a noi cittadini di poter scegliere se leggere "Repubblica" o il "Giornale"; libertà e democrazia permettono a Rai Tre e a Rete Quattro di andare in onda, ma permettono a noi cittadini di scegliere se guardare il Tg3 o il Tg4; libertà e democrazia permettono alla cultura e al cinema di lavorare e di esprimere la loro arte e permettono a noi di scegliere se quel film, quel libro, quel quadro sono di nostro gusto o meno; libertà e democrazia permettono a me di scrivere un blog; libertà e democrazia permettono a tutti noi di esprimere le proprie opinioni, giuste o sbagliate che esse siano e permettono agli altri di concordare o meno con esse. E a dirla o tutta, libertà e democrazia permettono al miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni e a tanti dei suoi ministri di fare quello che riesce loro più congeniale: sparare cazzate.
Essere in piazza significa dimostrare che nonostante i sondaggi e l’ottimismo, c’è un parte del Paese che non ritiene di essere governato dal miglior statista della storia; significa credere ancora nell’Italia, una e indivisibile e non nelle sparate secessionistiche di qualcuno che pure di questa tanto vituperata Repubblica è Ministro; significa credere nella giustizia e nella magistratura e credere che Mangano non sia un eroe; significa credere che il Casanova che presiede questo Governo abbia danneggiato l’immagine internazionale del Paese; significa credere che il clima politico di questi ultimi giorni e gli attacchi a giornalisti e istituzioni siano dimostrazione inequivocabile di un atteggiamento mafioso che mira a ridurre al silenzio chiunque non si allinei al pensiero del Capo.
Ci sono momenti in cui l’Aventino non è la migliore soluzione.
Per questo sarò in piazza il 19 settembre, per la libertà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se riuscirò ad essere presente alla manifestazione di Roma, spero però che sia tanto numerosa da far capire che in Italia c'è ancora tanta gente convinta che libertà e democrazia siano non solo parole oppure occasioni per fare una scampagnata, ma valori da difendere a volte con grande sforzo e con la sensazione di essere un povero pazzo che nuota controcorrente.Hanno oscurato Ballarò e Matrix per consentire al sovrano di fare un sereno dialogo con se stesso, ma siamo fortunati perchè non mandano Porta a porta a reti unificate e ancora possiamo scegliere. Tu continua a scrivere finchè puoi.

pino ha detto...

sono completamente d'accordo con quanto
riportato nell'articolo. a Roma, il 19 ci
sarò anch'io.

Di nuovo bravo!

Anonimo ha detto...

Serio e ironico al tempo stesso, scoppiettante e greve, un articolo come se ne leggono pochi. In una selva di paggi e pennivendoli, libertà e democrazia permettono alla penna del capitano Harlock di esistere assieme ai baciamano di Vespa.

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