giovedì 25 novembre 2010

Resto qui perché…

Con il grandissimo e meritato successo della trasmissione "Vieni via con me" di Fazio e Saviano, sono tornati di moda gli elenchi. Non quelli telefonici che non li usa più nessuno, gli elenchi di motivi, abitudini, pezzi di vita quotidiana.
Partecipo al gioco. Ecco il mio elenco


Resto in Italia perché:
- perché come la maggior parte degli italiani parlo nessun altra lingua a parte il dialetto e in queste condizioni sarebbe difficile immaginarsi la vita in un paese straniero
- perché al bar posso chiedere un caffè e scegliere tra : caffè lungo, caffè ristretto, caffè macchiato, caffè al vetro, caffelatte, latte macchiato, cappuccino e dalle altre parti questa varietà di scelta te la scordi;
- perché conservo da anni una bottiglia di spumante da stappare per la caduta del nanerottolo brianzolo e non vorrei perdermi il momento;
- perché così posso andare in Cina o negli Stati Uniti, ordinare gli spaghetti e poi tornare in Italia e lamentarmi che dalle altre parti proprio non sanno cucinare;
- perché in Italia la crisi ormai è alle spalle, l’abbiamo superata meglio di altri, anzi non ci siamo manco mai entrati, nella crisi ;
- perché così posso lamentarmi che i mezzi non funzionano, i treni sono sempre in ritardo e che si stava meglio quando si stava peggio ;
- perché pago l’abbonamento RAI, così posso godermi in santa pace i plastici di porta a porta, il TG di Minzolini e sorbirmi le telefonate isteriche di Silvio;
- perché abbiamo il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni e siccome nella vita il culo è tutto, oltre a lui abbiamo pure il più piccolo ministro per la funzione pubblica e il più bel ministro per le pari opportunità;
- perché, se il PD dovesse in un’ipotesi alquanto remota vincere le elezioni e andare al governo, voglio proprio vedere se la faranno, sta benedetta legge sul conflitto di interessi ;
- perché sto ancora aspettando che mi arrivi a casa il Libro dei due anni di Governo Berlusconi, anche se ormai questo libro sta diventando come la fine del mondo: sempre annunciata non arriva mai;
- perché in Italia facciamo le partenze intelligenti e infatti partiamo tutti al ponte di Ognissanti, a Natale e ad Agosto e restiamo intelligentemente bloccati per ore in autostrada ;
- perché in Italia, se vai al Sud puoi incontrare la mafia; per esempio Bossi una volta è andato in Calabria ed ha incontrato uno della “ndrangheta” (così dice il senatur) ;
- perché nonostante Berlusconi, Cosentino, Dell’Utri, la P2 e la P3, questo è anche il paese di Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Chinnici, Livatino, Berlinguer, Pertini, Saviano;
- perché nonostante tutto l’Italia rimane il Paese più bello del mondo ;
- perchè io sono italiano e questa è la mia terra.

mercoledì 24 novembre 2010

Come D’Annunzio.




La Russa come d’Annunzio. Cioè?
Poeta? Vate? Condottiero? Esteta? Futurista? Senza due costole?
No. Addetto al volantinaggio.
Corsi e ricorsi storici. Nel lontano 9 agosto 1918, Gabriele d’Annunzio al comando di una squadriglia di aerei, sorvolò i cieli di Vienna lanciando dei volantini.
Oggi, il pugnace Ministro della Difesa , imbarcato più prudentemente su un elicottero dell’esercito Italiano, (a spese nostre aggiungerei), al grido di “Spezzeremo le reni agli insorti”, ha sorvolato Bala Murghab , sperduto villaggio afgano a 170 Km da Herat, lanciando 11.000 volantini per dire di stare attenti alle mine e che gli insorti che ne fanno uso sono una minaccia.
E dire che proprio in questi giorni ci si lamentava per i tagli alla cultura.

martedì 9 novembre 2010

Il paese delle emergenze

Siamo il paese delle emergenze.
Siamo sempre in emergenza, per qualunque cosa. Per il freddo, per il caldo, per i terremoti, per la spazzatura, per l’acqua, per la neve che blocca le strade o per la mancanza di neve che non fa lavorare gli impianti sciistici.
E’ vero, madre natura ci ha dato una terra bellissima e ballerina. Noi ci abbiamo messo del nostro abusando del territorio, costruendo in zone impossibili e con materiali scadente, causando quasi dovunque dissesti idrogeologici.
Ed è per questo che ormai tutto ci fa paura. L’inverno con le piogge ma pure l’estate con il caldo. Le previsioni del tempo si attendono con una trepidazione da bollettino di guerra. Già da maggio scatta il panico per la calura estiva e i telegiornali ti bombardano con l’emergenza caldo con tanto di inviati boccheggianti in ogni città a farti sapere che a Roma, come a Milano o a Torino essendo luglio fa caldo e la gente cerca riparo nelle fontane.
In inverno basta una pioggia di 2 minuti, mica la stagione dei monsoni, per allagare intere province e distruggere l’economia di una regione. E mentre magari in ottobre la regione chiede lo stato di calamità perché alluvionata, qualche mese dopo scatta l’emergenza idrica e si è costretti a razionarla, l’acqua.
Un terremoto che in qualunque altra parte del mondo non avrebbe creato danni qui rade al suolo intere città e provoca 300 morti.
E tutto si risolve come al solito nella politica dell’emergenza.
Fa caldo? statevene a casa, accendete il ventilatore, bevete tanta acqua che fa bene (e poi fate pure tanta plin plin) portate la nonna al supermercato e piazzatela nel banco frigo accanto alle mozzarelle così non soffre il caldo
Viene giù la pioggia? Restate in casa e se abitate ai piani bassi quando cominciate a sentire i piedi umidi mentre siete davanti alla tv, salite sul tetto che poi mandiamo i vigili del fuoco a trarvi in salvo con i gommoni.
C’è la neve? non vi muovete da casa e se proprio siete costretti a viaggiare , perché magari dovete immettervi sulla tangenziale per raggiungere il posto di lavoro, portate con voi generi di prima necessità.
Il terremoto ha raso al suolo una città con 200 anni di storia? Che ci importa , la rifaremo e la chiameremo new town che fa tanto americano e poco importa se è praticamente un ghetto di case prefabbricate tirate su in fretta e furia in barba a qualsiasi piano regolatore.
La spazzatura è ancora un problema per Napoli? Risolviamo tutto in 3 giorni e invece che cominciare un giusta politica della raccolta differenziata che darà frutti nel lungo periodo, cerchiamo un buco bello capiente e buttiamo tutto dentro con buona pace del recupera , riutilizza e ricicla.
E gli esempi continuano: emergenza occupazione, emergenza immigrati, emergenza sicurezza, emergenza giustizia.
Insomma siamo un paese che vive alla giornata, tirando a campare.
Tanto domani è un altro giorno e un’altra emergenza.

giovedì 4 novembre 2010

Dal Governo del fare…al Governo del Farsele

Questa è la storia di un declino.
Il declino politico di Berlusconi e il declino morale dell’Italia.
Quando si presentò al Paese, nel lontano 1994, Cavaliere non senza macchia ma sicuramente senza paura, sceso in campo pronto a risollevare le sorti di un Paese che rischiava di cadere in mano ai comunisti, era l’uomo nuovo della politica italiana.
Altri tempi quelli. Politicamente il paese usciva dalla bufera di Tangentopoli ed economicamente aveva rischiato la bancarotta, e lui si presentava come il grande imprenditore che aveva a cuore le sorti del Paese.
Già allora l’Italia era destinata a diventare la sua Standa e noi italiani i suoi dipendenti.
Ma quelli erano altri tempi; Berlusconi non era ancora il malato fuori controllo come lo definisce il giornale Famiglia Cristiana; anzi era simpatico, il suo modo di fare era fuori dagli schemi rigidi e ingessati della politica a cui eravamo abituati; aveva ancora i capelli invece che una distesa di asfalto e il lifting continuo non aveva ancora trasformato il suo volto in quello di un satiro.
Poi venne l’epoca dei coglioni, e da li in poi fu un lento, ma inesorabile declino; per lui e per il Paese.
Dopo i coglioni toccò ai magistrati disturbati mentali, alle donne che lui non paga, ma conquista, ai cinesi che banchettavano con i bambini, agli islamici a cui siamo chiaramente superiori, agli ebrei avari, alle altre donne, quelle più belle che intelligenti e che a lui non interessano, ai giornalisti talebani, infine ai gay. Del resto perché escludere proprio loro.
Oggi l’ennesimo scandalo che coinvolge il premier svela un giro di prostituzione , anche minorile e droga ; il giornale “Il Fatto Quotidiano” ci riporta l’imbarazzo della scorta del premier-conquistadores; militari della Fedelissima costretti a trasportare giovani donne per il riposo del premier guerriero. E secondo me gli è andata pure bene, rischiavano di essere mandati in farmacia a comprare i preservativi per i presidenziali trastulli.
La prossima settimana a Milano si apre il forum della famiglia; qualche anno fa Berlusconi era in piazza per il Family Day ( del resto come poteva mancare proprio lui che era talmente affezionato alla famiglia da averne addirittura due), oggi invece gli organizzatori del Forum fanno sapere che , dati gli ultimi scandali, la presenza del premier è imbarazzante.
Sapessero quanto siamo imbarazzati noi ad averlo Presidente del Consiglio.

martedì 2 novembre 2010

Sakineh





Un nuovo allarme per la vita di Sakinek, la donna iraniana tristemente famosa perché condannata a morte per adulterio e per l’omicidio del marito, la cui sentenza probabilmente sarà eseguita domani.
La condanna ha scatenato la giusta mobilitazione del mondo occidentale, con fiaccolate, proteste, movimenti popolari. Giustissimo. Non si condanna a morte una donna solo perché ha messo le corna al marito. Anzi in generale non si dovrebbe condannare a morte nessuno, anche perché comunque non è che la condanna a morte sia poi un gran deterrente alla commissione dei reati come ci dimostrano gli Stati Uniti e per quanto ci riguarda, in Italia sarebbe difficile armonizzare la condanna a morte con il principio costituzionale della rieducazione del condannato.
Noi i condannati lasciamo che si ammazzino da soli, così ci risolvono pure il problema del sovraffollamento delle carceri.
Io però continuo però a chiedermi : perché tutta sta mobilitazione.
La cosa ci indigna perché è stata condannata a morte una donna? Oppure perchè è stata condannata per adulterio ? Oppure perché noi proprio l’Iran non lo possiamo sopportare? O magari perché è stata condannata a una morte crudele e tanto antiquata quale quella della lapidazione?
Cioè ci dispiace che sia ammazzata o semplicemente ci dispiace che debba soffrire prima della morte?
Perché tanto per dirne una, non più di un mese fa, gli occidentalissimi Stati Uniti, esportatori di cotone, mais nonché di democrazia, hanno eseguito la condanna a morte di una tizia , Teresa Lewis, peraltro disabile mentale ritenuta mandante dell’omicidio del marito e del figlio acquisito . Non ricordo tante mobilitazioni popolari per la povera americana., nè magliette sfoggiate al parlamento europeo. Forse perché lei non avrebbe sofferto? del resto in America a questo ci tengono; l’altra volta per esempio hanno posticipato un’esecuzione perché il farmaco letale non era fatto in America ma forse in Cina e siccome dei cinesi non ci si può fidare, il giudice temeva che potesse essere dannoso e causare sofferenza.
Quindi a questo punto devo dedurre che è la lapidazione il vero problema. Ammazzatela pure, ma in maniera meno barbara.
Detto fatto. Sakineh non sarà più lapidata, ma solo impiccata.
Che facciamo continuiamo ad indignarci oppure ormai non c'è motivo?

 
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