giovedì 31 marzo 2011

Ich bin ein lampedusaner

Adesso è pure lampedusano.

Prima era stato presidente operaio, presidente ferroviere, presidente pompiere. Sempre pronto a piombare sull’emergenza, deus ex machina che arriva e risolve.

Spazzatura a Napoli? Consiglio dei ministri straordinario a Napoli assicurando: “Da adesso in poi, finchè l’emergenza non sarà risolta, il consiglio dei ministri si terrà sempre a Napoli”. L’emergenza ovviamente non è stata risolta, però i ministri hanno lo stesso abbandonato ramazza e paletta e sono tornati tranquillamente a Roma, tanto è bastato spegnere le telecamere.

Terremoto all’Aquila? Ecco Supersilvio che sposta il G8 dall’Isola della Maddalena a L’Aquila e mette i grandi della terra a girare , caschetto in testa e maniche di camicia arrotolate, tra le macerie, abbracciando i sopravvissuti e promettendo soldi per la ricostruzione.

Ora invece è Lampedusa alle prese con l’emergenza di migliaia di sbarchi. E siccome è vero che le disgrazie non vengono mai da sole, Silvio compra casa a Lampedusa.

L’ha trovato su internet, usando Google, anzi Gogol, come dice lui. Risolverà il problema, in solo 48 ore, 60 al massimo. E lui farà di Lampedusa una nuova Portofino. L’isola diventerà zona franca . E porterà i campi da golf (che servono quelli, chi cazz’è di sti tempi che non gioca a golf?), porterà pure i casinò. Metterà alberi e fiori nelle strade. Il terzo giorno si riposerà. E poi forse farà il pescatore. Quello ancora mancava. Il presidente pescatore.

giovedì 24 marzo 2011

Radioattivamente


Mi sa che noi italiani portiamo un po di jella. Oppure sono i Maya che c’avevano ragione. Fatto sta che appena si è riaperto in Italia il dibattito nucleare si-nucleare no, eccoti il disastro. Complice un terremoto catastrofico e uno tsunami in Giappone si è scatenato pure l’incidente nucleare. Quando si dice che le brutte notizie non vengono mai da sole…
Insomma 50 anni dopo il gran sole di Hiroshima, altre radiazioni sul paese del Sol Levante, anche se stavolta la guerra non c’entra; è colpa della centrale nucleare di Fukushima, malridotta dall’accoppiata terremoto/tsunami. Quel che è certo è che le radiazioni si propagano per buona parte del Giappone e anche nei paesi vicini, portate dalle correnti atmosferiche.
Tanto per chiarire la mia posizione: non voglio fare la fine di Homer Simpson e avere la finestra della camera da letto vista reattore nucleare; non mi va di vedere pascolare nel prato attorno la centrale mucche a quattro teste; a giudicare da come sono stati costruiti l’ospedale e la casa dello studente all’Aquila, non c’è molto da fidarsi delle nostre costruzioni , quindi figuriamoci questi come farebbero i muri della centrale nucleare , tirati su col cartongesso, altro che resistenti a temperature di 2000 gradi celsius.
Ieri sera ho avuto modo di vedere un'inquietante intervista di Corradino Mineo al parlamentare PDL Giorgio Stracquadanio, sul tema delle energie rinnovabili e del nucleare.
Ora già uno che si chiama Stracquadanio ed ha la faccia di Stracquadanio io non lo farei impelagare in discussioni fantascientifiche. Comunque alla domanda di Mineo che chiedeva giustamente “com'è che la Germania vuole puntare sulle rinnovabili e noi ci incaponiamo sul nucleare?” , lo sventurato parlamentare così rispose. “La Germania punta sulle rinnovabili e in particolare sul solare perchè è il primo produttore di pannelli solari e così incoraggia le sue aziende. Però il solare ha un grave problema. I pannelli solari sono prodotti in silicio e durano una decina di anni, poi si pone il problema del loro smaltimento e noi non sappiamo ancora dove smaltirli."
Il povero Mineo ha provato a far presente che se è per questo manco le scorie nucleari sappiamo come smaltirle. E Stracquadanio pronto " certo che sappiamo come smaltirle. Vanno vetrificate e inertizzate".
Come cazzo è che non ci abbiamo ancora pensato. Dopo aver inertizzato le scorie radioattive fate il favore, inertizzate pure Stracquadanio.
E comunque dato che il 12 giugno ci sono i referendum, andate a votare. Innanzitutto ricordatevi dove cavolo avete ficcato la tessera elettorale ( io francamente non lo so, ma ho fiducia: casa nasconde, non ruba, diceva la nonna. Ma la mia nasconde mooooooolto bene); poi andate a votare per sti benedetti referendum. E soprattutto ricordatevi che, siccome a noi italiani piacciono le cose complicate, se volete dire NO AL NUCLEARE, dovete votare SI.
Ora vi lascio, vado a fare un giro. La nube radioattiva ha superato la no-fly zone e mò sta sull’Italia. Non voglio mica perdermela.

giovedì 17 marzo 2011

Meno male che sono italiano...





Potevo nascere in un paese del Medio Oriente e ritrovarmi sottomesso ad un regime dittatoriale, con un colonnello tronfio e pazzoide che inneggia alla guerra santa ad ogni piè sospinto, anche se per esempio si è finita la crema solare, o semplicemente gli si è guastata la permanente. E magari per quella guerra santa ci sarei pure morto da martire per meritarmi il paradiso, quello famoso con le 40 vergini per ogni eroe. Ma Berlusconi, sta storia delle 40 gnocche per ogni eroe, la conosce? Secondo me no, altrimenti si sarebbe già convertito all'islamismo.

Potevo nascere in America, sobbarcandomi la responsabilità di salvare il pianeta da ogni casino, che sia Al Quaeda o l'invasione delle cavallette. Lì avrei potuto scegliere se essere uno di quei californiani perennemente abbronzati, con gli addominali scolpiti e i bicipiti pompati a forza di ormoni o invece ingrossare la pur nutrita schiera degli altri figli a stelle e strisce, quelli cresciuti ad Hamburger e patatine, con il giro vita che fa concorrenza alla circonferenza terrestre e le arterie bloccate peggio che il raccordo anulare nell'ora di punta.

Potevo nascere in Svezia e allora mi sarei trovato in uno degli stati con il più basso tasso di disoccupazione, ma con il più alto tasso di suicidi, magari perchè li non c'è mai il sole; è uno di quei posti dove undici mesi all'anno fa freddo e uno fa quasi freddo ed è quella che chiamano estate. E magari mi sarei suicidato impiccandomi con le mutande al lampadario del bagno, saltando nel vuoto da sopra la tazza del cesso e finendo per essere seppellito in una bara dell'Ikea, sempre sperando che qualcuno riesca a montarla seguendo le istruzioni in aramaico.

Invece mi ha detto culo, e per fortuna sono Italiano e vivo nel Paese più bello del mondo, o almeno in quello che resta dopo il passaggio di Bondi al Ministero della Cultura.

Oggi l'Italia compie 150 anni.
Scrive Eugenio Scalfari, su Repubblica "Per certi versi siamo ancora all'infanzia, per altri versi siamo già decrepiti e questo significa che non siamo mai stati maturi. Siamo civilmente immaturi, anarcoidi, politicamente cinici, generosi, laboriosi, bugiardi, malleabili, intransigenti. "

Insomma siamo italiani, o perlonemo siamo quello che dopo l'unità ne è venuto fuori. Potevamo fare di meglio, ma poteva pure andarci peggio. Se alle prossime elezioni riusciamo a sbarazzarci del nano possiamo cercare di migliorare...

Questo è il mio, personalissimo modo di fare gli auguri a noi, fratelli e sorelle d'italia.
Buon anniversario


lunedì 7 marzo 2011

Inutile che cercate: l’assicurazione sulla vita non ce l’ho.





Mi pare di ricordare che oggi o comunque a giorni, inizierà in Aula alla Camera la discussione sul progetto di legge sul fine vita. Pare che Berlusconi per guadagnarsi il perdono per i suoi innumerevoli peccati e per le sue continue festicciole con bunga bunga, oltre a recitare l’atto di dolore e qualche rosario, dovrà dare alla Chiesa finanziamenti alle scuole private e pure una legge, completamente inutile, che decida esattamente sulle sorti di un povero infermo ridotto a stato vegetativo.
Io mi sono chiesto innanzitutto : che faccio lo scrivo questo post oppure no? non è che poi magari porta iella? Sono giunto ad un compromesso: scrivo tutto questo prendendo le opportune precauzioni antirogna ( corna, grattatine varie, amuleti sparsi sulla scrivania ecc ecc).
Veniamo al punto. Se dovesse capitare a me, di essere ridotto tipo barbabietola da zucchero, vorrei che qualcuno mi estirpasse o preferirei continuare a vegetare? Questo lo scenario: sto su un lettino e i medici non mi danno speranze, nel senso che resterò così per il resto della mia vita che potrebbe essere un giorno oppure 20 anni. La scelta è: stacco le macchine con la possibilità sempre presente (perchè mai dire mai nella vita) che il famoso occhialuto e brufoloso ricercatore abbia trovato chissà quale soluzione per farmi risvegliare oppure mi accontento di rimanere per gli anni a venire su un letto magari davanti ad un televisore acceso perennemente sintonizzato sul Tg4 di Fede e Uomini e Donne della De Filippi.?
Sono giunto a una conclusione. Staccate ste cazzo di macchine. Ma solo quando proprio siete sicuri sicuri. Non andate troppo di fretta; non è che io vegeto per una settimana e poi con la scusa che è giorno di bucato e dovete cambiare le lenzuola al letto mi sbattete nell’umido che il lunedì passa la raccolta. E poi lo sapete che io ho il sonno pesante, quindi accertatevi che sono proprio vegetale e non semplicemente molto molto stanco. Diciamo che se dopo 4/5 anni sto ancora facendo il broccolo sul letto, allora ok, via libera staccate tutto. Anche perché non è che mi entusiasmi l’idea di fare la pianta grassa nel salotto di casa o in una stanza di ospedale per gli anni a venire, quindi vai di forbici.
A questo punto però evitate di scatenare polemiche inutili provocando un via vai nella mia camera dei politicanti di turno; siate discreti, non presentatevi armati di tronchesine in camera peggio che Edward mani di forbice, così è chiaro che vi sgamano lontano un miglio. Ad ogni buon conto, piazzate dei bravi cecchini sul tetto della casa di fronte e impallinate il primo giornalista o il primo politico che si presenta con la faccia contrita; vedrete che fatto fuori il primo, gli altri ci penseranno due volte.
Quanto invece al fatto di staccare la spina, senza alimentare sospetti e senza che questo comporti poi l'arrivo di Grissom e di tutto CSI al completo decisi a farmi a fettine per capire come è che dopo anni sono passato a miglior vita, vi do dei suggerimenti:
- Fiondatevi su di me abbracciandomi e con il gomito cercate di bloccare il tubicino dell’ossigeno
- Leggetemi tutte le poesie di Bondi
- Arrivate in camera e lamentatevi che il vostro telefonino ha la batteria scarica e con fare completamente innocente dicendo candidamente “ lo metto un attimo in carica “ staccate la presa che collega tutti i macchinari e piazzateci il vostro caricabatterie
- Inciampate sul filo dei macchinari staccando tutto. Però dovete rendere credibile la caduta perciò suggerisco di procurarvi almeno un taglietto sulla fronte.
Insomma, non fatemi fare la fine del PD.
Quando scritto qui sopra vale come testamento biologico, secondo voi?

martedì 1 marzo 2011

Sturmtruppen


Ci sono cose di cui non mi capacito. Per esempio non mi capacito che nel 2011, a partire da quest’oggi, martedì 1 marzo per la precisione, il giornale Libero proponga ai suoi lettori i “Diari del Duce– veri o presunti”.

A dire la verità nell’ordine non mi capacito delle seguenti cose:
1- Che ci sia davvero gente che giornalmente spenda soldi per acquistare Libero,(ma anche Il Giornale, è uguale);
2- Che ci sia gente che nel 2011 davvero voglia acquistare i Diari di Mussolini. Veri o presunti tra l’altro. Quindi tutta sta cosa sa di "sòla" già nel titolo, insomma che t’aspetti? Roba che davvero dentro rischi di leggerci "non sono calvo sono solo rasato" . Inoltre ci tengo a ribadire che il fatto che questi diari siano stati miracolosamente tirati fuori dal cappello di un brav’uomo come Marcello dell’Utri, non depone a favore dell’operazione “ammazza quanto era buono il tizio di Predappio, com'è che ancora non lo abbiamo beatificato?”
3- Che ci sia gente che tra l’altro si prenderà la briga di acquistare Libero per i prossimi 30 giorni, perché i diari di Mussolini sono distribuiti in comodi FASCIcoli, con raccoglitore.
Facendo due rapidi calcoli, il raccoglitore viene € 4.90 i fascicoli invece sono in regalo ai coraggiosi che acquisteranno il giornale alla cifra di € 1,00 per trenta uscite, per un totale di € 36,00.

Insoma se proprio dovete leggerli, sti diari, in libreria li trovate alla modica cifra di € 21,00 senza dover andare tutti i santi giorni in edicola ad acquistarli e poi fare bricolage mettendoli fascio per fascio nel raccoglitore. E soprattutto senza ritrovarvi Libero tra i piedi.

 
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