venerdì 31 luglio 2009

L'ira del Vaticano

E’ interessante notare come, secondo la Chiesa Cattolica, il buon Dio evita come la peste le povere donne che per le più svariate ragioni decidono di assumere la fatidica Ru 486 , mentre accoglie a braccia aperte il simpatico e arzillo vecchietto con due mogli e 5 figli e con l’hobby della "conquista" sul lettone a baldacchino di Putin.

mercoledì 29 luglio 2009

Il test della cadrega

Qualche tempo fa il premier Berlusconi aveva avanzato l’ipotesi (tratta dallo statuto della loggia P2) di sottoporre a test pscoattitudinali gli aspiranti magistrati, perché è chiaro che se uno aspira a fare il magistrato in Italia o è un pazzo suicida o è un eversivo cattocomunista
Adesso la Lega con la deputata Paola Goisis propone di far sostenere ai professori un esame di dialetto per valutare bene "la conoscenze della lingua, della tradizione e della storia delle regioni dove si intende insegnare", perché "non è possibile che la maggior parte dei professori che insegna al nord sia meridionale". Con buona pace di titoli di studio, meriti, dedizione ed esperienza sul campo.
"Sarebbe veramente il caso di smetterla di fare polemiche inutili (...). Il presunto esame di dialetto è una bufala. La proposta è quella di fare dei test preselettivi per consentire l'accesso agli albi regionali degli insegnanti, albi previsti proprio dalla proposta di legge in discussione", ha spiegato oggi in una nota Cota, presidente dei deputati della Lega. "Tali test sono visti come propedeutici rispetto al superamento dei concorsi pubblici. Quella che bisogna eliminare è la sperequazione che si crea dando esclusivo peso alla valutazione dei titoli scolastici, perché come sappiamo ci sono università più 'generose' e università più 'rigorose'", ha puntualizzato. (tratto da corriere.it )
Ora giusto per la par condicio ma un esamino per i nostri parlamentari, per saggiare la loro conoscenza dello Stato, della Costituzione , e delle leggi non vogliamo inserirla?
Forse avremmo trovato il modo di ridurre drasticamente il numero dei parlamentari.

venerdì 24 luglio 2009

Firma l'appello su Repubblica

Di seguito si riporta integralmente il testo della lettera pubblicata questa mattina su Repubblica, in cui si richiede uno scatto d'orgoglio agli italiani di fronte ai gravi comportamenti del Presidente del Consiglio
"Caro direttore, le cronache di questi giorni raccontano di un paese che non reagisce ai gravi comportamenti del presidente del Consiglio. Non esiste nessun paese al mondo che tolleri le menzogne dei propri governanti. Siamo un caso unico. Sono state davvero poche le voci che hanno cercato di non far passare il tempo per evitare che l'assuefazione addormenti la coscienza pubblica. Sì, in questo momento noi crediamo che occorra uno scatto d'orgoglio di tutti gli italiani che pensano che la menzogna sia un danno al paese e alla sua credibilità. Se Berlusconi sia un santo o no interessa davvero poco. Qui si parla di una questione politica e le domande che emergono impongono risposte non equivoche. Si può impunemente mentire al paese? Si è messa a rischio la sicurezza nazionale? Quanto si sono sovrapposti gli interessi privati alle funzioni pubbliche? Le questioni sono decisive. Riguardano la credibilità delle istituzioni e l'autorevolezza della classe dirigente. Non è superfluo ricordare quanto impone l'articolo 54 della nostra Costituzione: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Quello che emerge dalle inchieste giudiziarie non può essere considerato il fatto personale di un "utilizzatore finale". Coinvolge tutti e non può essere accantonato dalla politica. Soprattutto dal Partito Democratico. Ecco perché invitiamo il nostro partito a utilizzare le sue feste e le sue iniziative per rilanciare nel paese una profonda riflessione sui danni che sta provocando il Presidente del Consiglio. In questo momento tutti coloro che vogliono bene al nostro paese, in qualsiasi formazione militino, devono trovare il coraggio di non girarsi dall'altra parte.
Rita Borsellino ,Gianrico Carofiglio ,Sergio Cofferati ,David Sassòli, Debora Serracchiani, Luigi Zanda "
Per sostenere l'iniziativa di Repubblica e sottoscrivere l'appello vai al link

giovedì 23 luglio 2009

Fratelli d’Italia


“Voi dovete essere contenti. Oggi entra nella scuola un piccolo italiano nato a Reggio di Calabria, a più di cinquecento miglia di qua. Vogliate bene al vostro fratello venuto di lontano. Egli è nato in una terra gloriosa, che diede all'Italia degli uomini illustri, e le dà dei forti lavoratori e dei bravi soldati; in una delle più belle terre della nostra patria, dove son grandi foreste e grandi montagne, abitate da un popolo pieno d'ingegno, di coraggio. Vogliategli bene, in maniera che non s'accorga di esser lontano dalla città dove è nato; fategli vedere che un ragazzo italiano, in qualunque scuola italiana metta il piede, ci trova dei fratelli.” tratto da "Il ragazzo calabrese" Libro Cuore .
Ovviamente non insegnava il maestro Perboni nella classe del povero alunno non calabrese ma napoletano deriso in una scuola media di Treviso perché terrone e puzzolente, e che si è visto dedicare dai compagni la famosa canzone portata al successo nel raduno di Pontida dal leghista acqua e sapone Salvini oggi neo-europarlamentare. A rincarare la dose interviene da Vicenza una mozione ( bipartisan ) del consiglio provinciale, votata martedì, che dice no a presidi del Sud nelle scuole venete.
Era il 1873 quando un deputato del parlamento italiano definì "Questione Meridonale", la situazione di arretratezza economica e culturale che si era creata nel Mezzogiorno d’Italia dopo l’unificazione, e a più di un secolo di distanza la famosa questione è ancora sul tavolo. Oggi la si affronta con una parola: federalismo e uno slogan: libertà dallo stato centrista. Accantonata la Repubblica una e indivisibile, i braveheart di Pontida, nuovi sgangherati padri costituenti in bermuda e canottiera, dal prato verde davanti al fiume sacro inneggiano alla libertà dei popoli del Nord rivendicandone la libertà negata, sbeffeggiando il tricolore e le istituzioni, inventano la Repubblica della Padania con improbabili discendenze celtiche e pretendono di cambiare la Costituzione come se fosse un regolamento di condominio.

Dimenticato lo spirito che ci ha fatto diventare una nazione, abbandonata la ragion di stato in favore della ragione di bilancio, meno poetica forse, ma molto più conveniente per chi si sente vessato da uno stato centralista e lontano, si concretizza uno Stato nello Stato, una forza politica che si pone non come somma di aspirazioni comuni, ma come una sommatoria di antagonismi: italiani e stranieri, città e campagna, nord e sud, globalizzazione e individualismo.
Il processo di smembramento dell’unità nazionale è già partito; gli adesivi , gli slogan, il federalismo fiscale, le ronde padane, ora la scuola e “dall’Alpi a Sicilia dovunque non è più Legnano…”

martedì 21 luglio 2009

Qual è la buona notizia?

Cala la fiducia nel premier. Secondo l’ultimo sondaggio (Ipr Marketing) Berlusconi perde 4 punti e per la prima volta dalle elezioni scende al di sotto del 50 % nel gradimento e nella fiducia degli italiani.
Anche se è stato un perfetto padrone di casa al G8 dell’Aquila intrattenendo al meglio gli ospiti internazionali, evitando corna alle foto di gruppo, schiamazzi nel bel mezzo delle riunioni, palpeggiamenti alle signore, lo scandalo delle intercettazioni, tranello ordito da Repubblica, con un altro manipolo di giornalisti, illiberali e comunisti al soldo di quel che resta del partito democratico, dicevamo lo scandalo delle intercettazioni con il Presidente che chiede alla giovane escort di aspettarlo nel lettone di Putin, quello carino con le tende, e il raffinato sottofondo musicale, la canzone “Zoccole Zoccole”, sembra aver scalfito leggermente la popolarità del premier
Ora giusto per capire: quale dovrebbe essere la buona notizia?
Che il 50% degli italiani riponga ancora la propria fiducia in un uomo che sta lavorando alacremente per distruggere le istituzioni democratiche e quel poco di credibilità internazionale che ci era ancora rimasta, difendendolo a spada tratta perché “ognuno a casa sua fa quello che vuole” e poco importo se casa sua è nella fattispecie uno dei palazzi di Governo diventato un Night Club e quello che lui vuole lo paghiamo noi con le nostre tasse, o che il restante 50% lo ritenga quello che è: un anziano e bugiardo signore in pieno delirio di onnipotenza che ha fatto del paese che doveva governare una parodia, una corte medievale dedita a festini, corruzione e malaffare?

Insomma la solita questione del bicchiere mezzo pieno…

lunedì 20 luglio 2009

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna?

Sarà stato per rispondere a questa fatidica domanda che gli americani, ormai 40 anni fa sono partiti, armi e bagagli alla conquista dello spazio a cominciare dal nostro silenzioso e biancastro satellite.
Ovviamente gli americani erano andati li ben preparati, avevano studiato tutto, compreso la frase che Neil Armstrong avrebbe consegnato alla storia “un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l’umanità” si erano portati dietro la bandiera e la polaroid per immortalare il momento, mancava solo un registratore per intonare l’inno americano da ascoltare mano sul cuore li nello spazio.
Oggi tutto il mondo festeggia i tre uomini dello spazio e quelli che seguirono dopo di loro, perché subito dopo il primo allunaggio, la rotta terra-luna era tra le più gettonate, tutti su per tornare indietro carichi di sabbia e rocce. Ma accanto a questi uomini che hanno impresso le loro orme sul nostro satellite, ci sono altri tre uomini, anche loro passati alla storia, per essere stati tra i più sfortunati (a parte quelli morti) missionari dello spazio, i tre componenti dell’ equipaggio dell’Apollo 13.
Numero sfortunato il 13 in America, ma si sa che gli eroi americani non temono il destino e la casualità perciò l’ 11 aprile 1970 l’ Apollo 13 parte da Cape Canaveral e 55 ore dopo loro, gli astronauti che non alluneranno mai, consegneranno alla storia e ai posteri la fatidica frase:”Ok Houston , abbiamo un problema” e per i successivi per quattro giorni, il modo seguirà con il fiato sospeso la sorte dei tre prigionieri della navicella.
E così ai tre sfortunati ma simpatici astronauti vanno gli onori di un film, mentre ai primi pionieri della luna, resta una paginetta nei libri di storia e il dubbio che di fatto loro a saltellare nel Mare della Tranquillità non ci siano mai arrivati, ma che, in una grande teoria del complotto , fossero invece richiusi in qualche studio televisivo a recitare il più importante e longevo falso della storia.

domenica 19 luglio 2009

Per non dimenticare...


Sono trascorsi 17 anni dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio, 17 anni in cui si è passato dalle manifestazioni di piazza, dal non li dimenticheremo mai, alla proclamazione di un nuovo eroe italiano nella figura di Vittorio Mangano, stalliere del re e colluso con la mafia.
Dicissette anni dopo, facciamo i conti soprattutto con uno dei principali punti nell’agenda di Berlusconi, dare la mazzata finale alla democrazia e alla giustizia in Italia, attraverso una concreta e definitiva riforma della giustizia. Dopo aver alimentato una campagna di odio mediatico verso la magistratura in generale, definita “cancro della democrazia”, l’Italia si avvia verso la definitiva morte del sistema giudiziario, grazie alla riforma annunciata dal Ministro Alfano, che riformerà in maniera organica la giustizia penale.
Passiamo ad esaminare in breve la riforma.
Obiettivo principale della riforma è uno: “la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi” (dallo statuto della Loggia P2, Obiettivi, punto 1 lettera e) in altre parole togliere ai magistrati la possibilità di impicciarsi di cosa non va e limitare le loro azioni a punire i poveri ladri di galline: tutto questo in tre punti.
- Punto 1 : separazione delle carriere "riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile" (dallo statuto della Loggia P2, punto V degli obiettivi a medio e lungo termine). I giudici dovranno scegliere se essere Pm o magistrati giudicanti e non sarà possibile per loro il passaggio alle diverse funzioni. Anzi l’obiettivo è fare del PM degli “avvocati dell’accusa”. Se la riforma di Alfano fosse stata in vigore ai tempi di Falcone e Borsellino il famoso Maxiprocesso alla mafia non ci sarebbe mai stato

- Punto 2: il PM non avrà controllo sulla polizia giudiziaria che a sua volta dipenderà in tutto e per tutto dal ministero degli Interni ovvero dal potere esecutivo, con buona pace della separazione dei poteri . In pratica lo svuotamento dei poteri di indagine della magistratura, che dovrà aspettare pazientemente in ufficio che la Polizia, manovrata dell’esecutivo, lo avvisi della notizia di reato.

- Punto 3: vietato al PM iniziare indagini privatamente ossia senza che la notizia di reato gli sia stata fornita dalla polizia Giudiziaria. In pratica il magistrato potrà solo acquisire notizia di reato dalla polizia, ma non potrà aprire fascicoli senza tener conto dei risultati delle indagini di polizia
A questo si aggiungono: la già approvata modifica alle intercettazioni, con il divieto di prorogarle per più di tre mesi e di renderle inutilizzabili se attinte in un processo ma riferibili ad un altro. E se il ministro Alfano si mostra fiducioso nella magistratura perché , parole sue, i magistrati “ non devono lavorare solo con le cuffie… vale la pena di ricordare le parole del sostituto procuratore di Palermo De Matteo, “senza le intercettazioni oggi Provenzano sarebbe a Bagheria a fare affari”.
E dulcis in fundo , un punto che sta molto a cuore a Berlusconi, l’inappellabilità da parte del Pm su sentenze di assoluzione, legge del resto già bocciata dalla Consulta ma che il premier mira ad ottenere se necessario anche attraverso una riforma costituzionale, per evitare che «un cittadino assolto in primo grado» sia «trascinato» dagli «avvocati dell’accusa ( PM) nel girone infernale, per lui e la sua famiglia, del secondo e del terzo grado»
Post dedicato a :
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro uccisi a capaci il 23 maggio 1992
Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina, uccisi a Palermo, in via D'Amelio il 19 luglio 1992
A tutte le vittime delle mafie...per non dimenticare

venerdì 17 luglio 2009

La nuova influenza

E’ partito tutto dal pollo, non da quello di Mc Donald, ma da quello vivo , vegeto e starnazzante. La nuova minaccia per l’umanità sembrava avanzare sulle traballanti zampette del pennuto, la terribile H5N1, cosiddetta inflenza aviaria. Invece solo qualche caso sporadico in Asia, con morti magari imputabili più facilmente alle precarie condizioni igieniche, o a stati di denutrizione che non propriamente all’influenza, ma niente che sembrava potesse preannunciare grandi disastri.
E invece quella del pollo era tutta una manovra diversiva, per coprire il vero nemico, il suino. Ha colpito in una mattina di primavera, nel lontano Messico, inizialmente sottovalutato, e da li, Babe maialino coraggioso, è partito inarrestabile alla conquista del pianeta.
E’ nata così la nuova pandemia di influenza, ribattezzata con enorme creatività Nuova Influenza o influenza A e non invece influenza suina, per evitare ritorsioni su prosciutti e costatine.
Ad oggi, le rosee previsioni dell’OMS, ci dicono che questa partita dal Messico è la Speedy Gonzales delle influenze, con una velocità impressionante di diffusione e che quindi ad oggi la pandemia è incontrollabile anche se a quanto pare non è particolarmente aggressiva e risponde sufficientemente bene alle terapie antibiotiche.
Ma lo scenario che ora si apre è la possibile allenza tra pollo e suino : cosa accadrebbe se il virus dell’aviaria si mescolasse con la nuova influenza di origine suina?
Secondo gli epidemiologi la possibile combinazione tra i due virus darebbe origine ad una nuova “Spagnola” perché combinerebbe la velocità del maiale alla tossicità dell’aviaria.
Anche i dietologi sono preoccupati, non è il caso di abbinare carni rosse e carni bianche; Confagricoltura dal canto suo sta preparando invece manifestazioni in varie piazze per far conoscere i vini locali e consigliare gli abbinamenti, perché i nostri vini stanno bene con la trippa e anche con il petto di pollo.
Il governo invece fa sapere di essere pronto ad agire per arginare la diffusione della pandemia e che sarà presentato a breve un DL per introdurre il reato di influenza clandestina, anche perché sta benedetta influenza è partita dal Messico, non è europea e noi comunque in Italia non ce la vogliamo.
Il PD si sta chiedendo se è il caso di tesserare anche suini e polli e farli affrontare direttamente alle elezioni primarie, in quello che potrebbe rappresentare il primo esempio di influenza democratica; mentre L'italia dei Valori si interroga sul silenzio del Capo dello Stato.

mercoledì 15 luglio 2009

Mal comune...

Pare che gli italiani, popolo di poeti, navigatori, santi ed eroi, e dal 2006 anche popolo di coglioni (almeno per quelli che votano a sinistra, o semplicemente che non concordano con il programma di distruzione della democrazia che il nano sta attuando), possano ad oggi vantare nel variegato raduno degli organi sessuali anche la compagnia americana, che nella fattispecie viene a rappresentare l’elemento finora mancante delle teste di caxxo.
Da prime fonti , sembra che durante la conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio a Palazzo Chigi per la presentazione del DL anticrisi e del contestato emendamento sullo scudo fiscale, durante un botta e risposta con un reporter americano che pressava il ministro su come potesse conciliarsi lotta all’evasione e scudo fiscale, il titolare dell’Economia infastidito ha tagliato corto sulla domanda e poi, rivolto a Calderoli, altra autorevole figura del Governo, ha apostrofato il giornalista come un “Testa di cazzo”.
http://tv.repubblica.it/italia/tremonti-al-cronista-testa-di-c/35127?video

martedì 14 luglio 2009

OGGI SCIOPERO


Adesione all'appello di Diritto alla Rete contro il DDl alfano che imbavaglia la Internet italiana".

lunedì 13 luglio 2009

Al peggio non c'è mai fine...

Silvio forever sarà, Silvio realtà, Silvio per sempre
Silvio fiducia ci dà, Silvio per noi, futuro e presente.
Nobile e giusto, tu piaci per questo, sei il pensiero che ci guiderà.
Il sogno riparte da qua, diventa realtà. Perchè Silvio, forever, sarà.


Quando pensi di aver visto tutto , ecco la realtà supera la fantasia
Dopo Apicella e i suoi duetti canori in riva al mare con il Presidente-bandana, dopo tal Andrea Vantini, autore delle memorabili strofe "Meno male che silvio c’è" , la musica italiana può vantare un nuovo successo dedicato all’uomo che ha fatto dell’italica patria la barzelletta del pianeta.
Trattasi nella fattispecie di tal musicista Loriana Lana che ha scritto parole e musica di " Silvio forever"
Ed ecco la marcetta di cui sopra si riporta l'aulico testo; musica da cerebrolesi che ricorda un il motivetto dei Puffi (strani ometti blu), stile ecumenico per Silvio che è, futuro e presente (perché a sto punto non farlo diventare anche l’alfa e l’omega, il principio e la fine, non potrebbe essere previsione più azzeccata l’incipit dell’Apocalisse), ma anche nobile e giusto(?????) e ci piace per questo. Silvio Forever "E’ il pensiero che ci guiderà" (duce che ci conduce insomma), Silvio realtà (purtroppo!!!)
E l'incubo resta realtà...

 
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