martedì 23 marzo 2010

Al Presidente del Consiglio

Egregio Presidente ,
Ho letto che presto, se la fortuna mi sarà amica, riceverò a casa una sua missiva, una letterina traboccante di amore, ad illustrarmi i giorni del suo operato; suo e del Governo del fare ovviamente (non vorrei togliere meriti a chi la circonda).
Ho anche avuto modo di apprezzare, dai giornali, le parole che ha pronunciato dal palco di San Giovanni, in quella piazza traboccante dei 150 mila italiani che amano, e Lei, capopolo circondato dai futuri governatori, una specie di Artù con i suoi fidi cavalieri, pronti a giurare nelle sue mani. Ho riflettuto sulle sue parole e sui programmi e se mi permette, Le vorrei far notare, alcune piccole cose.
- Sconfiggere il cancro nei prossimi tre anni. Mi consenta Presidente, ma perchè? No, non mi fraintenda è un bellissimo proposito, certo sarebbe meglio supportarlo magari aumentando i fondi alla ricerca invece che spararla lì, proprio mentre tutti i nostri migliori ricercatori , valigie alla mano, lasciano il Paese, ma va bene così. Ma guardi che la gente, i comunisti soprattutto, sono davvero incontentabili. Lei sconfiggerà il cancro, e vedrà si lamenteranno che ha dimenticato i diabetici e i cardiopatici; e chi è affetto da alopecia, vogliamo forse abbandonarlo al suo calvo destino?
- Unire l’Atlantico al Pacifico, e partendo dal Piemonte per giunta. Mirabile opera di ingegneria, di molto superiore a quella cosetta del canale di Panama, nessuno avrebbe mai osato neppure pensarci. Ma Lei invece Presidente, dopo il fantomatico Ponte sullo Stretto, ora ci delizia con quest’altra mirabolante opera di fantaingegneria. Ma anche qui, sono certo Presidente, che troverà sempre qualcuno pronto a criticarLa. Già me li immagino, i valdostani, stufi di passare gli inverni a sciare e le estati sulle ridenti montagne in compagnia di mucche e caprette, avanzare il loro diritto di un accesso all’Oceano (nel caso Presidente, scelga l’Atlantico, mi pare geograficamente più fattibile)
- Sconfiggere la mafia nei prossimi tre anni. Scusi Presidente, passi per il cancro, e per il coast to coast tra gli Oceani, ma questo mi pare davvero eccessivo anche, mi Permetta, per uno con la Sua energia e la Sua voglia di fare. Certo si potrebbe partire magari dall’abolizione del reato di associazione mafiosa, del resto se un fatto non è previsto dalla legge come reato… sono certa che l’avv. Ghedini, riuscirà a trovare un escamotage, ma la prego Presidente, gli ricordi che in Italia esiste quella cosa che si chiama Costituzione e gli faccia scrivere una benedetta legge che almeno per una volta non ne violi una quindicina di articoli e magari che la facciamo ( e comunque Presidente, se li scelga meglio i collaboratori la prossima volta, non può mica fare tutto Lei).
- Riforma presidenziale, per dare finalmente la scelta al popolo. Io suggerirei magari un sistema di votazione molto diretto, con una vera espressione della sovranità popolare, magari un televoto, con finale in diretta televisiva su reti mediaset e presentata da Maria de Filippi. Immagino già la scena ”Il Vincitove di Sette anni al Quivinale è….Vediamo le cavte…”
E nonostante il Suo impegno, i Suoi sforzi, come La ripaga il Paese? Con un complotto meschino ordito da comunisti-giudici-giornalisti-talebani, che proprio non vogliono lasciarLa lavorare.

Presidente, si fidi, quest’Italia non La merita. Abbandoni questo paese al suo triste destino e se ne vada, e mi raccomando porti pure con se quelle splendide persone che la circondano, l’Italia non merita nenache loro.
Noi , soffrendo, tenteremo di arrangiarci e di andare avanti. Continueremo a lottare contro il cancro negli ospedali e con i pochi ricercatori che ancora restano qui, ci accontenteremo del Mediterraneo, continueremo la lotta alla mafia nelle aule dei Tribunali, e continueremo ad avere un Repubblica Parlamentare e un Presidente eletto senza televoto, ma terremo duro e andremo avanti.
Non si preoccupi Presidente, ci faremo forza e riusciremo a dimenticarLa.

mercoledì 10 marzo 2010

Riusciranno i nostri eroi ... a presentare le liste

PapiSilvio ha fornito la sua interpretazione autentica dei fatti avvenuti il giorno della presentazione delle liste.
Quello che ne è venuto fuori è una specie di rivisitazione dello sbarco in Normandia.
Questi i fatti (secondo il Nano)
I delegati della libertà muniti di colazione a sacco e scatoloni si avviano alla buon’ora presso gli uffici del Tribunale. Ad accoglierli trovano schierati una banda di radicali in assetto antisommossa, che provenendo da uno sciopero della fame che si protraeva da giorni, li attacca violentemente ai polpacci. A difesa dei poveri delegati non interviene nessuno nemmeno i magistrati, talebani, comunisti, mentecatti, i quali armati di fotofinish fanno notare che alla scadenza del termine i nostri eroi erano fuori per questione di centimetri… Ai detentori della libertà viene assicurato che comunque tutto potrà essere risolto con un ricorso, presentato tempestivamente dal partito del fare , entro le 17 al competente ufficio circoscrizionale.
Il nanopremier ha comunque concluso che nonostante la sinistra si sia comportata in modo antidemocratico e meschino, il popolo delle libertà vincerà lo stesso le elezioni e darà”una lezione alla sinistra” .
Per cominciare la lezione è stata data al povero free lance Rocco Carlomagno.

 
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