"Si, vedete, amici, il 25 aprile è non solo Festa della Liberazione : è Festa della riunificazione d’Italia. Dopo essere stata per 20 mesi tagliata in due, l’Italia si riunifica, nella libertà e nell’indipendenza. " discorso del Presidente Giorgio Napolitano il 24 aprile 2010- Milano
Lettere dal fronte
"Mamma adoratissima,quando riceverai queste mie poche righe io sarò già in cielo, da cui ti proteggerò.Sono stato travolto dall'odio di parte e sono colpevole solo di aver amato la mia grande Italia!Non piangere, mamma, non piangere, te ne supplico. Un figlio perso così non è da piangersi '.Devi invece tenere la testa alta ed andare orgogliosa di me. Ma sappi, Mamma, che io non ho ucciso. Non ho fatto uccidere, non ho fatto torturare. Quindi non è stata giusta, agli occhi di Dio, la mia condanna.Vorrei dirti mille e mille cose, ma non mi è possibile; in questo momento tutti i pensieri mi attraversano il cervello.Ti prego di scusarmi tutto il male che vi ho fatto, tutte le pene che tu e Babbo avete sofferto per me. Ricordati di tuo figlio e prega per lui, che la sua anima ha tanto bisogno di ciò.E ricordati, Mamma adorata, che forse è bene che ciò accada per me! Così non vedrò l'Italia dibattersi in una nuova guerra... E poi, dopo questa, la guerra dei partiti. E nuovi fiumi di sangue scorreranno sul nostro suolo, e nuove lagrime scorreranno sul mondo.Fino ad un'ora fa non sapevo ancora quale missione mi avesse affidato Dio. Ora lo so: morire per la mia Patria. Ed io affronto questo supremo momento in piena serenità, con animo tranquillo, da “alpino” come sono sempre stato. Il mio ringraziamento vada al signor Picchi, a Don Nicola, a Don Eugenio, a tutti quelli che mi furono supremamente vicini in questa ultima ora. E voi pure ringraziateli, perché mi hanno alleviato veramente le pene.Con tanto affetto vi bacio. Eternamente vostro " Tortona, 9 maggio 1945- PIER LUIGI PALIASSO, sottonetenente del IV Reggimento Alpini.
"La Divina Provvidenza non ha concesso che io offrissi all’Italiasui campi d’Africa quella vita che ho dedicato alla Patria ilgiorno in cui vestii per la prima volta il grigioverde. Iddio mipermette oggi di dare l’olocausto supremo di tutto me stessoall’Italia nostra ed io ne sono lieto, orgoglioso e felice!Posa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italianae per riportare la nostra Terra ad essere onorata e stimata nelmondo intero. Lascio nello strazio e nella tragedia dell’ora presente i mieiGenitori, da cui ho imparato come si vive, si combatte e si muore:li raccomando alla bontà e a tutti quello che in terra mi hannovoluto bene. Desidero che vengano annualmente celebrate, in unachiesa delle colline torinesi, due messe: una il 4 dicembre, anniversariodella battaglia di Ain El Gazala; l’altra il 9 novembre, anniversariodella battaglia di El Alamein; e siano dedicate e celebrate per tutti i miei Compagni d’armi, che in Terra d’Africa hanno dato la vitaper la nostra indimenticabile Italia. Prego i miei di non voler portare il lutto per la mia morte; quandosi è dato un figlio alla Patria, comunque esso venga offerto, non losi deve ricordare con segno della sventura. Con la coscienza sicura d’aver sempre voluto servire il mioPaese con lealtà e con onore, mi presento davanti al plotone di esecuzione col cuore assolutamente tranquillo e a testa alta. Possa il mio grido di "Viva l’Italia libera" sovrastare e smorzareil crepitio dei moschetti che mi daranno la morte; per il bene e perl’avvenire della nostra Patria e della nostra Bandiera, per le quali muoio felice!" Torino 5 aprile 1944 - Franco Balbis, Capitano d'Artiglieria, Partigiano