Solo un’estate fa il riccioluto colonnello era in Italia. Accolto con tutti gli onori dal nanerottolo al Governo, aveva piantato la sua tenda a Villa Borghese e aveva pure avuto una schiera di giovani pulzelle alle quali spiegare il Corano incoraggiandole alla conversione religiosa.
Era arrivato qui quasi come un capo di Stato degno di onori, trattato con rispetto, come se non si trattasse invece di un dittatore sanguinario; addirittura Silvio si era esibito in un baciamano, cosa che oggi rende ancora più imbarazzante il silenzio o le poche parole spese da Berlusconi, ma anche dal nostro Ministro degli Esteri, sulla situazione in Libia.
Però, anche Gheddafi, come tutte le cose umane è destinato a finire, schiacciato dalla rivolta del popolo. E così ecco ieri, le immagini del leader libico, che appare per smentire le voci che lo volevano fuggiasco in Venezuela o in Francia.
Il colonnello rinchiuso in un garage umido, dentro una vecchia Ape 50, regge da solo l’ombrello per ripararsi dalla pioggia ( che fine hanno fatto le amazzoni di cui è sempre circondato? ). Vestito con giubbotto e colbacco con pellicciotto invece che con la divisa con cui era arrivato baldanzoso in Italia.
Insomma una cosa di una tristezza desolante a metà strada da un remake venuto male di Singing in the rain e le previsioni metereologiche; roba che al confronto pure il discorso del predellino del Cavaliere di Arcore pare roba da statista.
Era arrivato qui quasi come un capo di Stato degno di onori, trattato con rispetto, come se non si trattasse invece di un dittatore sanguinario; addirittura Silvio si era esibito in un baciamano, cosa che oggi rende ancora più imbarazzante il silenzio o le poche parole spese da Berlusconi, ma anche dal nostro Ministro degli Esteri, sulla situazione in Libia.
Però, anche Gheddafi, come tutte le cose umane è destinato a finire, schiacciato dalla rivolta del popolo. E così ecco ieri, le immagini del leader libico, che appare per smentire le voci che lo volevano fuggiasco in Venezuela o in Francia.
Il colonnello rinchiuso in un garage umido, dentro una vecchia Ape 50, regge da solo l’ombrello per ripararsi dalla pioggia ( che fine hanno fatto le amazzoni di cui è sempre circondato? ). Vestito con giubbotto e colbacco con pellicciotto invece che con la divisa con cui era arrivato baldanzoso in Italia.
Insomma una cosa di una tristezza desolante a metà strada da un remake venuto male di Singing in the rain e le previsioni metereologiche; roba che al confronto pure il discorso del predellino del Cavaliere di Arcore pare roba da statista.
Per quanto ci riguarda , stiamo facendo la solita figura da Italietta nelle mani di un Governo schizofrenico; oggi su Repubblica l'articolo di Bernardo Valli "La primavera dei Popoli" una riflessione sulla situazione che ha coinvolto tutto il Medio Oriente, portando al rovesciamento dei regimi sanguinari e trovando la solidarietà di tutto il mondo Occidentale, Italia esclusa. Questa l'amara conclusione dell'articolo "Anche l'Europa è stata fedele ai suoi principi condannando la repressione e pronunciandosi in favore degli oppositori in rivolta. Soltanto l'Italia di Berlusconi ha mancato all'appuntamento d'onore per un paese democratico. Se l'insurrezione libica affogherà nel sangue, il governo italiano avrà la sua parte di vergogna"
PS- Io non so se il colonnello sia ancora a Tripoli o stia cercando ospitalità da un vecchio amico, capo di governo sessuomane dal culo flaccido, però dietro casa mia si è materializzato un sospetto tendone con la scritta " Circo Muammar". Fate voi