venerdì 30 luglio 2010

Il PDL cerca te




Sono partiti i casting per il nuovo reality di Mediaset: I PROBIVIRI, un format completamente italiano.
Il reality andrà in onda a reti unificate RAI e Mediaset, precedute da un editoriale di Augusto Minzolini, direttore del TG1, appena terminate le procedure di selezione.
I candidati dovranno essere ovviamente uomini, di età compresa tra i 18 e i 70 anni, e dovranno avere un casellario giudiziale di tutto rispetto.
Gli interessati possono inviare una foto formato Jpeg , (meglio se foto segnaletica) , nonchè  il proprio casellario giudiziale  da cui risultino le condanne passate in giudicato. Se procedimenti penali di rilevante importanza sono tutt’ora in corso, si prega di inviare anche certificato dei carichi pendenti.
Saranno valutati con estremo favore l’aver fatto parte, a qualunque titolo e anche a propria insaputa, di associazioni segrete con fini eversivi o di associazioni a delinquere meglio se di stampo mafioso, o l'abitare in case donate da amici. 

I casting si terranno presso la sede del PDL in via dell’Umiltà a Roma, mentre il reality invece si terrà alla Corte del re Sole, in Sardegna.

Se hai i requisiti richiesti, affrettati. Potresti diventare uno dei volti nuovi del PDL e un prossimo Onorevole.

giovedì 22 luglio 2010

Operazione memoria

In contemporanea all’operazione memoria lanciata dal nanopremier questa mattina attraverso il suo sito e il sito del TG1 (alle volte mi chiedo perché pago il canone…), parte anche la mia personale campagna Operazione Memoria.
Per raccontare di un ‘Italia diversa.
Per raccontare di come si stava bene in Italia quando c’era ancora il cancro.
Per raccontare di un’Italia dove al Tg1 non c’erano solo le notizie sul caldo e gli editoriali di Minzolini, ma c’erano pure i servizi sul lancio di monetine davanti all’Hotel Raphael.
Per raccontare di quando alla RAI c’erano programmi come l’Ottavo nano, Avanzi, Glob e non c’era Vespa ogni benedetta sera con il suo divano bianco e i plastici e non si stravolgevano i palinsesti ad ogni tornata elettorale in nome della par condicio, tutt’al più si relegavano i politici alla seconda serata in quelle tristissime tribune elettorali che tanto nessuno guardava.
Per raccontare di quando i terremoti c’erano e ci stavano pure i terremotati e le tendopoli, e non c’erano i miracoli italiani, ma si aumentavano le tasse sulla benzina per pagare la ricostruzione.
Per raccontare di quando Mangano non era un’eroe, Craxi non era statista i giudici non erano talebani e su Rai Uno ogni mattina c’era in diretta da Milano uno dei processi di Mani Pulite invece che Jessica Fletcher.
Per raccontare di come era normale l’Italia quando era un paese libero.






OkNotizie

martedì 20 luglio 2010

Un Paese normale?


E’ sempre un piacere risvegliarsi in un Paese dove si prendono appalusi a vagonate solo per aver ribadito l’ovvio.
Gianfranco Fini, alle celebrazioni in Via D’Amelio, a 18 anni dalla strage che uccise il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, viene accolto prima da contestazioni da parte del popolo delle Agende Rosse e poi da applausi quando ribadisce “Mangano è un cittadino condannato per mafia e non può essere un eroe”
Parole sacrosante.
In un Paese normale questa dichiarazione non avrebbe avuto bisogno di esistere
In un paese normale Berlusconi non proclamerebbe Mangano un eroe, vincendo le elezioni
In un Paese normale del resto uno che monopolizza l’opinione pubblica con quattro televisioni, diversi giornali e una casa editrice, sarebbe almeno sfiorato dal sospetto del conflitto di interesse.
In un Paese normale un governo lavorerebbe per il Paese e non per la cricca
In un Paese normale, in piena recessione economica, magari qualcuno si ricorderebbe che un dicastero fondamentale, come quello dello Sviluppo Economico, è ancora senza un titolare e ricoperto ad interim dallo stesso spilungone che nel tempo libero si diletta a duettare con Aznavour .
In un paese normale un premier plurinquisito, piduista, con sospetti di collusioni mafiose non resterebbe al suo posto.
In un paese normale Berlusconi non sarebbe Presidente del Consiglio.
In un paese normale...

mercoledì 14 luglio 2010

Le tasche degli italiani e le mani del Governo

"Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani".
Berlusconi annuncia così la manovra lacrime e sangue da 25 miliardi.
Ma ne siamo proprio sicuri? A voi il giudizio


A proposito della manovra finanziaria in discussione in Parlamento, ho sperato che qualche sigla sindacale smentisse “cifre alla mano” la sbandierata vanteria di non mettere le mani nelle tasche degli italiani.
Soffermandomi sul blocco del rinnovo contrattuale 2010-2012 per il pubblico impiego che interessa circa tre milioni e mezzo di persone ho fatto alcuni semplici calcoli.
Partiamo da un esempio classico.
Un collaboratore scolastico, uno dei fortunati che dieci anni fa ha trovato un posto fisso; il nostro collaboratore scolastico ha 35 anni e ha maturato 10 anni di onorato servizio. Per questo lavoratore, come per tutti i lavoratori statali, la manovra finanziaria ha previsto il blocco del rinnovo contrattuale per tutto il triennio 2010/2012.
Questo , in altri termini, significa che per tutto il triennio previsto, tutto il pubblico impiego non avrà aumenti retributivi.
Perciò se il nostro collaboratore sperava in un aumento mensile di €. 100 ( magari!!!), con il blocco previsto dalla manovra dovrà ovviamente rinunciarci; e quindi dovrà rinunciare ad un aumento complessivo annuo di €.1.300,00 comprensivo della tredicesima.
Ma c’è di più. Questo mancato aumento non verrà mai recuperato, perciò la perdita dei 1.300 euro annui , si protrarrà per tutti gli anni successivi, quindi per i successivi 30 anni che lo separano dalla pensione. Per chi non è un genio matematico : 1.300x30 = 39.000,00
Perciò il nostro collaboratore contribuirà alla manovra per €.39.000(trentanovemila).
Ma non è finita. Alla già ragguardevole somma di €.39.000,00 si dovrà aggiungere la quota parte della buonuscita .
Il calcolo della buonuscita è il seguente : si moltiplica l’80% dell’ultima retribuzione percepita per il numero degli anni utili ai fini della buonuscita.
Applichiamo la formula al nostro caso pratico, applicandola però solo su quei 1.300 euro che sono la perdita che abbiamo calcolato del nostro collaboratore
Abbiamo quindi
1300x80% =1040
Dividiamo il tutto per 15 =69,34 e moltiplichiamo per i 40anni di servizio. Il risultato è € 2.773, somma che va ovviamente aggiunta agli € 39.000 prima calcolati
Pertanto il nostro lavoratore avrà, nel corso della sua vita lavorativa, mancate risorse personali per complessivi €. 41.773,00.
E voi , quanto contribuite alla manovra di Tremonti & Co?
Siamo ancora convinti che il Governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani?

Contributo redatto da : Giuseppe Vespari - Ragioniere del Comune di Vallefiorita (CZ)

mercoledì 7 luglio 2010

Magic Italy

Montanelli, noto giornalista comunista, aveva detto in tempi non sospetti: Se Berlusconi avesse le tette . farebbe anche l'annunciatrice"
Non era andato lontano

giovedì 1 luglio 2010

L'Arte nobile della Politica?

“A me della politica non frega niente, io mi sono candidato per non finire in galera”, parole di Marcello dell’Utri
Il patriottico senatore è decisamente in buona compagnia, in Parlamento e anche nel Governo. A pensarla come lui sarà sicuramente il ministro Brancher, che ha chiesto il legittimo impedimento in un processo che lo vede imputato, perché troppo impegnato a sistemare i soprammobili sulla sua scrivania di neoministro.
Ma il Parlamento è pieno di begli esempi.
L’Onorevole Giulio Andreotti, per ben 7 volte presidente del Consiglio e addirittura uno dei papabili alla nomina di Presidente della Repubblica nel 1992 prima della strage di Capaci, è stato sottoposto a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo si è concluso nel maggio 2003; il dispositivo della sentenza parla di “un'autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato verso i mafiosi fino alla primavera del 1980”, ergo stabilisce che fino alla primavera del 1980 è ravvisabile effettivamente il reato, ma che comunque questo è estinto per prescrizione. E anche se il direttore del TG1 la pensa diversamente: prescrizione non è assoluzione
Come dimenticare poi l’onorevole Salvatore Cuffaro, attualmente senatore dell’UDC, al tempo Governatore della Regione Sicilia che nel 2008 festeggia con un vassoio di cannoli la sua condanna per favoreggiamento semplice. C’è da capirlo al caro Totò, si aspettava una sentenza più pesante.
Due giorni fa invece si è conclusa, con la sentenza della corte d’appello di Palermo, la vicenda giudiziaria che vede implicato Marcello dell’Utri, l’uomo che passerà alla storia per aver riscritto il capitolo Eroi della nostra Nazione. Due anni di assoluzione, titolerebbe Minzolini, ma rimane la condanna a sette anni in concorso esterno in associazione mafiosa per fatti che coinvolsero il senatore fino al 1992.
Credo sia arrivato il momento di riscoprire i valori della politica, i valori veri intendo.
Riporto le parole dell’articolo 54 della Costituzione
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Il primo comma parla di cittadini, non fa distinzioni tra cittadini e senatori, tutti indistintamente devono osservarne le leggi; anche se sono alti un metro e sessanta aggiungerei.
Il secondo comma invece identifica una categoria particolare di cittadini, quelli cui sono affidate funzioni pubbliche, e quindi tra questi i ministri e anche gli onorevoli , che restano comunque cittadini, proprio come "noi" comuni mortali. Questi cittadini a cui la gestione della cosa pubblica viene affidata devono adempiere con disciplina ed onore. Non viene detto che devono essere uomini d’onore, non confondiamo
Diciplina e Onore. Due parole dal sapore antico. Valori che abbiamo perso e che dobbiamo riscoprire.
Perchè la Costituzione non è datata o vecchia o superata come qualcuno vorrebbe.


OkNotizie

 
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