giovedì 17 marzo 2011

Meno male che sono italiano...





Potevo nascere in un paese del Medio Oriente e ritrovarmi sottomesso ad un regime dittatoriale, con un colonnello tronfio e pazzoide che inneggia alla guerra santa ad ogni piè sospinto, anche se per esempio si è finita la crema solare, o semplicemente gli si è guastata la permanente. E magari per quella guerra santa ci sarei pure morto da martire per meritarmi il paradiso, quello famoso con le 40 vergini per ogni eroe. Ma Berlusconi, sta storia delle 40 gnocche per ogni eroe, la conosce? Secondo me no, altrimenti si sarebbe già convertito all'islamismo.

Potevo nascere in America, sobbarcandomi la responsabilità di salvare il pianeta da ogni casino, che sia Al Quaeda o l'invasione delle cavallette. Lì avrei potuto scegliere se essere uno di quei californiani perennemente abbronzati, con gli addominali scolpiti e i bicipiti pompati a forza di ormoni o invece ingrossare la pur nutrita schiera degli altri figli a stelle e strisce, quelli cresciuti ad Hamburger e patatine, con il giro vita che fa concorrenza alla circonferenza terrestre e le arterie bloccate peggio che il raccordo anulare nell'ora di punta.

Potevo nascere in Svezia e allora mi sarei trovato in uno degli stati con il più basso tasso di disoccupazione, ma con il più alto tasso di suicidi, magari perchè li non c'è mai il sole; è uno di quei posti dove undici mesi all'anno fa freddo e uno fa quasi freddo ed è quella che chiamano estate. E magari mi sarei suicidato impiccandomi con le mutande al lampadario del bagno, saltando nel vuoto da sopra la tazza del cesso e finendo per essere seppellito in una bara dell'Ikea, sempre sperando che qualcuno riesca a montarla seguendo le istruzioni in aramaico.

Invece mi ha detto culo, e per fortuna sono Italiano e vivo nel Paese più bello del mondo, o almeno in quello che resta dopo il passaggio di Bondi al Ministero della Cultura.

Oggi l'Italia compie 150 anni.
Scrive Eugenio Scalfari, su Repubblica "Per certi versi siamo ancora all'infanzia, per altri versi siamo già decrepiti e questo significa che non siamo mai stati maturi. Siamo civilmente immaturi, anarcoidi, politicamente cinici, generosi, laboriosi, bugiardi, malleabili, intransigenti. "

Insomma siamo italiani, o perlonemo siamo quello che dopo l'unità ne è venuto fuori. Potevamo fare di meglio, ma poteva pure andarci peggio. Se alle prossime elezioni riusciamo a sbarazzarci del nano possiamo cercare di migliorare...

Questo è il mio, personalissimo modo di fare gli auguri a noi, fratelli e sorelle d'italia.
Buon anniversario


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