giovedì 28 aprile 2011

Se muoio vendicatemi



Sta per arrivare la fine del mondo , e non ho niente da mettermi, devo ancora fare il cambio di stagione nell’armadio.
Pare che l’11 maggio Roma sarà rasa al suolo da un terremoto catastrofico.
E io a Roma ci abito.
Certo che questa storia della fine del mondo ha un pò rotto le scatole. Dovevamo non superare l’anno mille perché “Mille e non più Mille” e invece avevano fatto male i conti, allora abbiamo spostato l’ora x al 2000, saltato tutto pure quel Capodanno. Poi è venuta fuori la storia dei Maya, tutti secchi il 21 dicembre 2012 , quindi niente shopping prenatalizio, adesso invece fa capoccetta sta storia del terremoto, fine dei giochi tra una settimana per gli abitanti della Caput Mundi. Senno poi rischiamo che nel 2012 ci sta troppo casino, quindi meglio scaglionare nel tempo le dipartite; chissà, magari pure i tribunali del giudizio universale saranno con piante organiche ridotte perché la crisi non risparmia nessuno.
La cosa che mi rende più triste però è dover morire in un’Italia berlusconiana e senza manco sapere come vanno a finire le amministrative a Milano, roccaforte del premier capitanata dalla Batmamma Letizia Moratti. Fatemi sapere, al posto dell'omelia snocciolatemi i risultati delle amministrative.
Io credo che questa storia del terremoto sia una gran bufala, anche perchè il tutto viene fuori da carte bruciacchiate di un tizio autodidatta morto nel 1979 che prevedeva terremoti con strani calcoli basati sulle stelle, i pianeti, la forza gravitazionale della luna, il diluvio universale, il tasso di interesse dei bond argentini ecc, quindi una cosa estremamente scientifica. Tra l'altro secondo me per quelli che sono scorpione ascendente capricorno sta cosa non è valida. Ad ogni buon conto, se dovessi morire sotto architravi e massetti di cemento e vedete il premier che si aggira tra le bare piangendo e frignando come un vitello da latte, vi prego allontanatelo a calci, almeno dalla mia. Vi lascio la scelta se prenderlo a calci nel suo culo flaccido o infierire sul capolavoro dentale opera dell’igienista Minetti.
Mi rimetto alla vostra fantasia.

lunedì 18 aprile 2011

Berlusconi VS resto del mondo



Nelle sue ultime dichiarazioni farneticanti il Presidente del Consiglio ha sparato cazzate a tappeto, colpendo tutti. Dalla magistratura definita “associazione a delinquere a fini eversivi”, alla Corte Costituzionale diventata “un organo politico sottoposto al volere dei pm di sinistra", all’opposizione che ha “sposato un'ideologia che per le persone normali è la più disumana e criminale della storia dell'uomo, il comunismo”, alla scuola pubblica che mira a dare “ insegnamenti di sinistra" e i cui professori "inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia”. Inoltre secondo il nanopremier, è in atto un pactum sceleris che coinvolge la magistratura e la terza carica dello Stato: è quello che alcuni chiamano Costituzione. Anche quella scritta da comunisti, ovviamente.

C'è qualcosa che non mi torna.

Ho genitori comunisti. La mia è stata un’infanzia difficile; specie ad ora di cena era tutto un fuggi fuggi per evitare di finire in pentola.

Ho frequentato una scuola pubblica, dove professori ovviamente comunisti hanno tentato di plagiare la ma giovane mente , inculcandomi principi contrari alla famiglia ( o al bunga bunga?) e usando libri di testo dichiaratamente comunisti e antiberlusconiani. Strano che i libri di testo fossero antiberlusconiani già prima di Berlusconi, peraltro.

Leggo Repubblica, covo di talebani stalinisti che tramano nell’ombra guidati da De Benedetti , in un patto scellerato insieme alla magistratura, alle opposizioni, al Quirinale, per sovvertire l’ordine popolare.

Eppure sono di destra. Antiberlusconiano, antifascista, ma di destra.

Qualcosa nel fottuto piano della sinistra non deve aver funzionato, evidentemente.

Comincio a pensare che Beppe Servegnini avesse ragione: accusare la sinistra italiana è ridicolo, se fosse un piano ben congegnato ne sarebbe incapace.

venerdì 15 aprile 2011

Una nuova resistenza

Roma, 13 aprile 2011. La Camera dei deputati approva l’ennesima legge vergogna, il processo breve. In piazza davanti a Montecitorio, la protesta dei cittadini, della società civile, dei partiti dell’opposizione. Ciascuno sotto le proprie bandiere; bandiere di destra e bandiere di sinistra e il tricolore. Amo questa foto, credo rappresenti in pieno la parte migliore del nostro paese. L’Italia onesta, quella che crede ancora che la Costituzione, le Istituzioni, la giustizia, la legalità, siano dei valori e non degli ostacoli. Il prof Asor Rosa ha scritto qualche giorno fa, in una sua lettera al Manifesto, “ a che punto è la dissoluzione del sistema democratico in Italia? … quel che sta accadendo è frutto di una lotta politica «normale», nel rispetto sostanziale delle regole, anche se con qualche effetto perverso, e tale dunque da poter dare luogo, nel momento a ciò delegato, ad un mutamento della maggioranza parlamentare e dunque del governo? Oppure si tratta di una crisi strutturale del sistema, uno snaturamento radicale delle regole in nome della cosiddetta «sovranità popolare», la fine della separazione dei poteri, la mortificazione di ogni forma di «pubblico» (scuola, giustizia, forze armate, forze dell'ordine, apparati dello stato, ecc.), e in ultima analisi la creazione di un nuovo sistema populistico-autoritario, dal quale non sarà più possibile (o difficilissimo, ai limiti e oltre i confini della guerra civile) uscire?”
Ha ragione, siamo alla frutta, non c’è più tempo. Il populismo demagogico, lo svuotamento progressivo del Parlamento sotto i colpi delle fiducie e dei decreti legge, l’attacco devastante alle istituzioni, dalla magistratura alla Corte Costituzionale , dal Parlamento al Presidente della Repubblica, infine l’affondo al cuore dello Stato, alla Costituzione, quotidianamente svilita, vilipesa, ci hanno portato a un passo dal baratro.
Ma questa foto è una speranza. Oltre le divisioni, oltre le ideologie, tutti insieme per difendere il nostro Paese.
Tutti insieme per difendere quello che è nostro, che non è di destra né di sinistra, è solo giusto.
Resistere, resistere, resistere. Insieme.

mercoledì 6 aprile 2011

La parola alla Consulta



Ieri il parlamento ha votato si al conflitto di attribuzione. La maggioranza è stata sostenuta dal gruppo di coloro che si sono definiti Responsabili. Finalmente qualcuno che si definisce responsabile, insomma qualcuno che ha il coraggio di addossarsi la colpa di questo sfacelo; gli altri sempre a chiamare in causa quei poveri comunisti. Quelli poveracci non c’entrano niente, manco esistono più i comunisti, sono estinti peggio dei panda.

Ma torniamo al voto. Il Parlamento era chiamato a decidere se sull’affaire Ruby , che vede imputato il Premier, si potesse ravvisare un conflitto di competenze tra i poteri dello Stato. Il Parlamento ha votato si rimandando alla Corte Costituzionale la decisione se la competenza a giudicare deve ritenersi della magistratura ordinaria o del Tribunale dei Ministri come invece vorrebbero gli avvocati del premier. Perché, dice la maggioranza, è vero che Berlusconi ha telefonato in questura per far rilasciare Ruby, ma solo perché credeva che la minorenne fosse la nipote di un capo di stato estero , il presidente egiziano Mubarak. Quindi per non far scoppiare un caso diplomatico, il Premier ha agito nell’interesse del paese ed ha prontamente affidato la nipote di un capo di stato estero ad un’igienista dentale, la quale a sua volta l’ha sbolognata ad una prostituta. Roba che se fosse stato vero, il minimo che potevamo aspettarci era che l’Egitto ci dichiarasse guerra per aver detto che la nipote del presidente era una prostituta.

Ebbene ieri il Parlamento ha accettato questa ipotesi, ed ha votato si al conflitto di attribuzione.

Per chiarire meglio il concetto: ieri 314 deputati hanno stabilito che Berlusconi ha creduto alla prima stronzata raccontata da una sconosciuta e ha preso decisioni di interesse nazionale alla cazzo di cane.
Siamo davvero in ottime mani.

martedì 5 aprile 2011

Al peggio non c'è mai fine

Bisogna ammetterlo: questi della Lega non finiscono mai di stupire. Ci mancavano solo gli eserciti regionali. Già le immagino le armate delle nebbie...
Mi pare già di vederli avanzare per la pianura , nelle loro nuove divise: canottiera, mutandoni e spiedo. Passo del trota e via a proteggere le sorti della patria padana. E vuoi mettere la bellezza di attraccare la portaerei Borghezio sui navigli? O risalire il Po come i salmoni a bordo del sommergibile Miglio? L’armata dei brancacoglioni , insomma.

 
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