mercoledì 29 luglio 2009

Il test della cadrega

Qualche tempo fa il premier Berlusconi aveva avanzato l’ipotesi (tratta dallo statuto della loggia P2) di sottoporre a test pscoattitudinali gli aspiranti magistrati, perché è chiaro che se uno aspira a fare il magistrato in Italia o è un pazzo suicida o è un eversivo cattocomunista
Adesso la Lega con la deputata Paola Goisis propone di far sostenere ai professori un esame di dialetto per valutare bene "la conoscenze della lingua, della tradizione e della storia delle regioni dove si intende insegnare", perché "non è possibile che la maggior parte dei professori che insegna al nord sia meridionale". Con buona pace di titoli di studio, meriti, dedizione ed esperienza sul campo.
"Sarebbe veramente il caso di smetterla di fare polemiche inutili (...). Il presunto esame di dialetto è una bufala. La proposta è quella di fare dei test preselettivi per consentire l'accesso agli albi regionali degli insegnanti, albi previsti proprio dalla proposta di legge in discussione", ha spiegato oggi in una nota Cota, presidente dei deputati della Lega. "Tali test sono visti come propedeutici rispetto al superamento dei concorsi pubblici. Quella che bisogna eliminare è la sperequazione che si crea dando esclusivo peso alla valutazione dei titoli scolastici, perché come sappiamo ci sono università più 'generose' e università più 'rigorose'", ha puntualizzato. (tratto da corriere.it )
Ora giusto per la par condicio ma un esamino per i nostri parlamentari, per saggiare la loro conoscenza dello Stato, della Costituzione , e delle leggi non vogliamo inserirla?
Forse avremmo trovato il modo di ridurre drasticamente il numero dei parlamentari.

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