“...Alla base c’è una situazione di degrado e di sfruttamento che va avanti dai primi anni ‘90 ed è formalmente tollerata. C’è una situazione di violenza, di intimidazioni sul territorio da parte dei criminali che vengono subite anche dagli italiani, la differenza è che gli africani si ribellano.“ tratto da un'intervista ad Antonello Mangano autore del libro Gli Africani salveranno Rosarno. E probabilmente anche l’Italia
“Chi racconta che l'arrivo dei migranti sui barconi porta valanghe di criminali, chi racconta che incrementa violenza e degrado, sta dimenticando forse due episodi recentissimi ed estremamente significativi, che sono entrati nella storia della nostra Repubblica. Le due più importanti rivolte spontanee contro le mafie, in Italia, non sono partite da italiani ma da africani. In dieci anni è successo soltanto due volte che vi fossero, sull'onda dello sdegno e della fine della sopportazione, manifestazioni di piazza non organizzate da associazioni, sindacati, senza pullman e partiti…” Roberto Saviano da Il coraggio dimenticato
http://www.robertosaviano.it/documenti/10014/
Magari anche questa volta, nella protesta violenta esplosa a Rosarno, in Calabria , c’è dietro una ribellione taciuta troppo a lungo. Arrivano carichi di speranze, in un’Italia che hanno magari visto in TV, di cui hanno letto sui libri, o semplicemente arrivano qui per sfuggire alla miseria, alle guerre, che devastano i loro paesi. E qui spesso vivono al limite; a Rosarno come in Sicilia, come a Castelvolturno; schiavi del 2000 nelle piantagioni di arance o di pomodori, nei vigneti o negli uliveti, a seconda della stagione e del raccolto.
Spesso sulla loro miseria sono le casse della criminalità organizzata ad arricchirsi.
E questo deve essere accaduto in questi giorni a Rosarno. Dopo una giornata trascorsa nei campi per pochi spiccioli, senza una casa, senza un tetto, senza un contratto, davanti all’ennesimo attacco, esplode la violenza e la rabbbia.
Non deve passare inosservato che questo attacco agli immigrati arriva con un inquietante concomitanza con il riaccendersi della violenza della ndrangheta di questi giorni. L’attentato alla Procura di Reggio prima, poi il petardo rinvenuto nell’aula bunker del tribunale; solo un petardo certo, ma che a meno di 24 ore dalla bomba alla Procura e in concomitanza della riunione antimafia alla presenza dei ministri della Giustizia e degli Interni, appare come una prova di forza della criminalità organizzata. Ieri infine l’attacco agli immigrati con il ferimento di due giovani clandestini e i conseguenti disordini in Calabria.
Forse nel ferimento dei due giovani immigrati la ndrangheta non c’entra perché come hanno sottolineato gli investigatori "la 'ndrangheta non spara con i fucili ad aria compressa: i metodi sono più traumatici e meno chiassosi", ma sicuramente la ndrangheta, è quella che alimenta il clima di razzismo e xenofobia.
Certo per i cittadini di Rosarno, catapultati nel bel mezzo di una guerriglia urbana, questo non è un bel momento, e non è un bel momento per gli immigrati, clandestini o meno, che adesso si trovano in mezzo a due fuochi: lo sfruttamento criminale da una parte e la protesta delle gente comune che ora si sente minacciata dalla loro presenza dall’altra.
La posizione dell’illuminato sassofonista che al momento ricopre la carica di Ministro degli Interni non migliora la situazione: "A Rosarno c'è una situazione difficile come in altre realtà, perchè in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, un'immigrazione clandestina che ha alimentato da una parte la criminalità e dall'altra ha generato situazione di forte degrado" questo il parere del nostro Sarkozy come lo ha definito l’altro illuminato in camicia verde Borghezio
In un governo che ha come obiettivo quella di battere definitivamente la mafia, ma che intanto fa di Mangano un eroe e allevia il 41 Bis ad un boss come Graviano, che pensa di estendere il processo breve anche ai reati di mafia, suppongo che già mandare in sostegno della Procura di Reggio altri 6 magistrati e ben 121 uomini delle forze di Polizia sia uno sforzo lodevole.
Il problema diventano gli immigrati, e il vero nemico da battere, quello che avvelena i nostri mari con rifiuti tossici, che imbratta con il cemento le nostre coste, che schiavizza gli immigrati, che soffoca l’economia , la 'ndrangheta, rimane sempre li, immobile e il coraggio di ribellarsi all'ingiustizia , al sopruso, non è degli italiani , non è dei calabresi, ma degli africani, dei clandestini.
Loro si ribellano. Perchè noi no?