lunedì 18 ottobre 2010

In piazza "PER"...


Sabato 16 a Roma il corteo della FIOM CGIL.
Il ministro dell’interno aveva previsto sfracelli, l’arrivo dei Black Block, i terribili contestatori che già avevano tentato di radere al suolo Genova nel 2001, l’arrivo di contestatori da altri paesi evidentemente ubbidienti al grido marxista di “proletari di tutto il mondo: unitevi”, aveva paventato il morto.
Niente di tutto questo. La manifestazione è stata tranquilla, pacifica, un corte ordinato.

Diverse volte ho già avuto modo di dire che non sono mai stata un’amante dei sindacati. Riconosco la grande funzione che hanno avuto in passato, riconoscono che è grazie a loro che il mondo del lavoro in generale e l’Italia in particolare ha raggiunto traguardi importanti come lo Statuto dei lavoratori che ha segnato una svolta nel diritto del lavoro italiano. Peraltro devo dire che il sindacato non ha saputo adeguarsi ad un mondo che cambia. Per troppo tempo il sindacato non è riuscito, o non ha voluto, stare al passo con tempi, si è limitato a difendere le posizioni conquistate, insomma è rimasto il sindacato di chi il lavoro ce l’ha o tutt’al più di chi rischia di perderlo; per i precari, per i famosi co.co.pro o co.co.co, generazioni di sigle più che di lavoratori, il sindacato ha fatto e fa ben poco. Del resto, quanti ragazzi assunti con contratti rinnovati ogni tre mesi, ci sono negli uffici di quel sindacato che scende in piazza a difendere il futuro dei lavoratori costretti al precariato?

Ciononostante, ho sempre invidiato la capacità organizzativa del sindacato e della CGIL in particolare. Un vera e propria “macchina da guerra”, la definirei gioiosa, ma temo che questo risvegli antichi malumori per chi milita a sinistra. Quando si mettono in testa di scendere in piazza, lo fanno eccome, bloccano la città e invadono piazza San Giovanni , altro che i due milioni paventati da Verdini dal palco del partito dell'Amore, la scorsa primavera.
E il bello di queste manifestazioni è la tranquillità. Lavoratori festanti nonostante abbiano viaggiato tutta la notte, intere famigliole con il sacco dei panini sulle spalle come fossero ad una gita fuori porta, i più casinari armati di fischietti assordanti. Ma in genere tutti insieme non “Contro” ma “Per”

Sabato non erano in piazza contro la Fiat, né contro il Governo, erano in piazza "PER" .
Per i diritti degli operai di Pomigliano, certo, ma più in generale , per i diritti di tutti, perché se Pomigliano “fa scuola” e diventa precedente, allora i diritti di tutti sono a rischio.

0 commenti:

Posta un commento

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | WordPress Themes Review