giovedì 20 gennaio 2011

Lo sdoganatore

E’ stato definito in diversi modi, Supersilvio, Psiconano, Unto dal Signore. Ebbene, tra le sue tante qualità il buon Silvio nasconde altro. Dopo essere stato venditore di aspirapolveri e imprenditore di successo armato nella Milano anni ‘70, prima di essere Unto dal Signore, prima di essere psiconano, quando ancora non era il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150, prima di finire sui giornali oltre che per i processi anche per le ragazzine con cui si trastulla, lui è stato lo sdoganatore.
Correva l’anno 1993. Gianfranco Fini con un look da impiegato di banca era ancora il capo indiscusso dell’MSI; alle elezioni comunali di Roma di quell’anno il segretario del movimento sociale sfidò Francesco Rutelli, già radicale, in quel momento rappresentante dei verdi, non ancora Er Cipolla , men che meno terzo polista clericale. Insomma in quell’anno post tangentopoli il buon Silvio, alla domanda incauta di un giornalista che gli chiedeva come avrebbe votato se fosse stato cittadino romano, lo sventurato rispose “Fini”. Lo sdoganamento era iniziato e dopo un amore durato 16 anni, come tutte le belle cose, anche questa era destinata a finire, sempre davanti alle telecamere come era cominciata, concludendosi con il plateale “Che fai mi cacci?”.
Ma Silvio non è uno che si abbatte; lo sdoganatore va avanti peggio che un rullo compressore.
Gli esempi di sdoganamento perfettamente riusciti sono tanti: e’ stato sdoganato il falso in bilancio, l’evasione fiscale e pure la compravendita di testimoni nei processi. Come dimenticare poi l’assidua presenza in parlamento di persone accusate di collusione mafiosa e addirittura condannate in secondo grado per favoreggiamento. E’ stato sdoganato pure il baratto poltrona- prestazione sessuale per quanto riguarda gli onorevoli, come ci ha giustamente ricordato l’on Stracquadanio che ha detto “È assolutamente legittimo che ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano” , dando finalmente veste istituzionale a quella “Mignottocrazia” teorizzata da Paolo Guzzanti, pure lui onorevole e pure berlusconiano fino a qualche tempo fa.
Ora si punta a sdoganare la prostituzione , anche quella minorile. Sono ormai note a tutti le 389 pagine di intercettazioni (se non le avete, potete scaricarle all’indirizzo http://affaritaliani.libero.it/static/upll/pdf/Berlusconi-Invito_a_presentarsi.pdf , finchè resterà in rete, quindi affrettatevi) dove viene chiarito in modo piuttosto esplicito come il nostro premier si diverte nelle festicciole in quel di Arcore; cosa preferisce, cosa gli piace, soprattutto di che razza di amici si circonda.
Vi aspettavate che questa fosse la fine del nano? Manco per idea; tutti i suoi prodi e fidati parlamentari sono li , pronti a sostenerlo nell’ora del bisogno, a dire che alla fin dei conti lui le ama donne, non ne ha mai fatto mistero. Semmai, sono i giudici, i bastardi che tentano di far passare necessariamente per reato una semplice cena fra amici. Ma si sa i giudici so tutti comunisti. E pure froci magari, altrimenti a Silvio sempre circondato di belle ragazze, lo invidierebbero.

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