mercoledì 8 giugno 2011

Referendum legittimo impedimento- quesito n 4

Scheda verde - Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011della Corte costituzionale


Testo del quesito
«Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonchè l'articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante «Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza»?».
Il referendum propone di cancellare interamente la legge 51 del 2010 che ha introdotto per premier e ministri la possibilità, per legittimo impedimento, di disertare le aule di giustizia.
Deve votare SI chi vuole abrogare questa norma che di fatto è una legge ad personam e ripristinare il principio costituzionale dell'uguaglianza di fronte alla legge.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Questa è una legge licenziata dal Parlamento tra febbraio e aprile 2010 e corretta dalla Corte costituzionale a gennaio 2011 che, per 18 mesi dall'approvazione, consente al Presidente del Consiglio o a un ministro imputato di giustificare la propria assenza a un processo che lo riguardi. E’ una delle tantissime leggi ad nanum che hanno caratterizzato l’azione di questo Governo. In pratica secondo questa legge se il presidente del Consiglio o uno dei ministri sono imputati in un qualsivoglia processo, è sufficiente per loro presentare al giudice un’autocertificazione in cui si dichiarano impegnati per poter evitare di comparire in udienza. Come detto su questa legge si è espressa anche la Corte Costituzionale che ha deciso che sarà il giudice di volta in volta a stabilire se la certificazione addotta rappresenti o meno un legittimo impedimento. Per capirci meglio: se Berlusconi deve incontrare Barack Obama siamo tutti d’accordo che è un legittimo impedimento, se invece deve semplicemente incontrare le nipoti di qualche capo di stato estero e magari deve farlo proprio ad Arcore nella sala della lap -dance, qualche dubbio il giudice potrebbe anche porselo. Questo però implica che ovviamente ogni procedimento rischia di impantanarsi in una sere di diatribe giudiziarie, ricors e contro ricorsi allungando i tempi del procedimento.Questo è il quesito che il Presidente del Consiglio teme di più, perché di fatto rappresenta un’ennesimo voto pro o contro la sua persona, e dopo la batosta elettorale delle amministrative, il povero Silvio e il suo Governo di responsabili mercenari potrebbe non reggere il colpo.
E’ sicuramente fondamentale innanzitutto recarsi a votare e soprattutto votare SI per ridare dignità al dettato costituzionale dell'articolo 3 della nostra Costituzione che dichiara l’uguaglianza di TUTTI i cittadini di fronte alla legge.
TUTTI i cittadini. Compreso il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni

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